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Asti, Fridays For Future prende posizione contro il progetto del collegamento Sud/Ovest

Gli attivisti del movimento sono giunti in bici nella zona dei campi di corso Alba per sensibilizzare gli amministratori sui danni all’agricoltura provocati dal cambiamento climatico

Ha fatto tappa ad Asti la biciclettata degli attivisti di Fridays For Future per sensibilizzare le istituzioni e i governi sulle gravi conseguenze all’agricoltura provocate dal cambiamento climatico. Luca, Rachele, Tommaso e Lorenzo, i quattro ciclisti del sodalizio, hanno incontrato alcuni agricoltori della zona di corso Alba, ma anche gli esponenti del Comitato “No Caso” contrario all’ipotesi di costruire, proprio su alcuni terreni agricoli, il collegamento Sud/Ovest. «L’idea del progetto “Coltivare il Futuro” è fare un giro del Piemonte per indagare e capire gli effetti della crisi climatica e della siccità, registrata negli ultimi anni, sull’agricoltura piemontese – spiega l’attivista Luca – Abbiamo intenzione anche di creare una rete con gli agricoltori».

Gli attivisti presenteranno precise richieste ai candidati che si contenderanno la presidenza della Regione Piemonte alle prossime elezioni del 2024. «Chiediamo che l’agricoltura sia messa al centro della politica regionale e che ci siano fondi per mitigare i danni e adattare la stessa al cambiamento climatico a cominciare dalla gestione dell’acqua» continua Luca. Fridays For Future è giunto ad Asti anche per dire no al progetto della Sud/Ovest. «Le necessità per la mobilità piemontese non sono nuove tangenziali, soprattutto non ai danni dell’agricoltura e dei suoli ancora vergini». Un no secco alla cementificazione dei terreni che gli esponenti del Comitato “No Caso” hanno ribadito durante l’incontro con gli attivisti. Tra loro l’agricoltore Cesare Quaglia e l’allevatore Domenico Viarengo le cui attività «sarebbero stravolte dal passaggio del tracciato Sud/Ovest».

«Questi campi fanno da presidio alla pressione dell’urbanizzazione della città rispetto alla realtà rurale e agricola – ha osservato Quaglia – Il progetto mastodontico della tangenziale avrebbe un impatto enorme, negativo, sull’agricoltura e non risolverebbe i problemi del traffico, perché bisogna cambiare l’approccio alla viabilità». Un giudizio negativo espresso anche dall’allevatore Domenico Viarengo: «Se fosse realizzata quest’opera sarò obbligato a chiudere l’attività, proprio quando i vari politici regionali, da Cirio a Carosso e Gabusi, predicano bene sull’importanza della razza bovina piemontese. Per allevare questa razza ci vanno delle aziende; invece loro che fanno? Le distruggono».

Presenti all’incontro anche il consigliere comunale di Ambiente Asti Mario Malandrone e il presidente di Legambiente Asti Giancarlo Dapavo che si sono confrontati con i giovani attivisti.

[foto J.R.]

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