Una nuova rubrica per dare un occhio agli avvenimenti, sostenuti dalla buona grammatica
L’ortografia, si direbbe, quasi obsoleta, rimpiazzata da simboli, faccette, frasi troncate, ma per quanto ne so esiste e con molte valenze. Eppur un tempo i segni grafici di interpunzione avevano il loro significato e la loro stessa alternanza dava la possibilità di articolare gli scritti rendendoli comprensibili. Siamo tutti memori del valore di un ; (punto e virgola), di un . (punto-punto a capo), dei : (due punti) all’interno di un periodo scritto.
Un tempo le parole dei professori si spendevano su questa materia ed i segni rossi falcidiavano i nostri fogli. Adesso forse vi è maggiore clemenza, chissà mai perché.
Ma il “PUNTO A CAPO” di cui parlo io ha anche un altro significato, importante quanto il primo appena trattato. Fatto il punto di una situazione, direi che si può andare a capo.
Ecco il significato di questo BLOG, o meglio i significati:
– Avvalermi di regole riconosciute imprescindibili (come l’ortografia).
– Avvalermi di avvenimenti noti nella loro oggettività.
– Avvalermi della possibilità di mettere un punto e quindi andare a capo e riscrivere gli stessi avvenimenti, ma da un’angolatura diversa, pur sempre oggettiva.
Personalmente escludo che il significato di PUNTO A CAPO preveda un capovolgimento totale.
Il mio PUNTO A CAPO spero sia come un terzo occhio che, con linee dolci ed espressione serena, si avventura nelle nostre vite.
Evitando l’eye liner, il mascara… o peggio ancora… le ciglia finte.