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Interrogazione della minoranza

Nizza, cantiere delle scuole: «I lavori sono regolari?»

Un post sui social denuncia presunte inadempienze. Il sindaco Nosenzo: «Abbiamo già fatto i controlli»
Un post su Facebook denuncia presunte irregolarità nel cantiere per la nuova scuola Rossignoli che verrà eretta in via Don Celi, giusto dietro le scuole medie statali, ma l’amministrazione comunale tranquillizza dichiarando che sono state svolte due verifiche sul cantiere e che chiunque sia l’eventuale colpevole, ne risponderà.

I lavori sono iniziati quasi un anno fa e il cantiere è stato finanziato dal Pnrr per un totale di quasi 6 milioni di euro.

A fornire una spiegazione dettagliata su quanto emerso in questi giorni è il sindaco di Nizza Monferrato Simone Nosenzo che rassicura che la città è tutelata sotto ogni punto di vista. L’accusa, partita da un operaio dell’impresa subaffidataria Domy group e rivolta verso la Eatec srl di Catania, verteva infatti sul risparmio di materiali edili, in quanto il progetto prevedeva 18 ferri di base su 10 pilastri portanti, quando invece, secondo la denuncia dell’operaio, ne sarebbero stati installati solamente 8.

Proprio per via di questa denuncia, gli operai della Domy group non si sono presentati in cantiere nelle ultime due settimane, lasciando fermo il cantiere con inevitabili rallentamenti.

A intervenire sulla vicenda è anche «Nizza Futura», gruppo di minoranza del Consiglio comunale, il quale ha presentato un’interrogazione urgente, rivolta a verificare la veridicità di quanto pubblicamente dichiarato sui social.

L’amministrazione si era già mossa in anticipo rispetto al post compiendo due verifiche: una il 26 settembre, in cui è stata svolta una verifica fotografica che ha permesso di confermare che il montaggio è stato quello previsto dal progetto, mentre l’altra, effettuata il 3 ottobre, ha visto la rimozione del cemento dai pilastri per capire a quale profondità si trovassero: gli operai hanno scavato fino a una profondità di 17 centimetri, ben oltre al valore denunciato, che corrispondeva a 10.

«Attendiamo ulteriori verifiche e accertamenti – spiega il sindaco Nosenzo – Il nostro interesse è che i lavori in cantiere ripartano il più presto possibile, in sicurezza, considerando che ogni giorno senza lavoro costa 4.000 euro».

A oggi la Eatec si rifiuta di pagare i 25 mila euro di fattura alla Domy group, chiedendo 60 mila euro di danni per i ritardi in cantiere. Per il sindaco però una cosa è certa: chi ha sbagliato tra le due imprese, tra la falsa accusa e un non corretto svolgimento dei lavori, dovrà assumersi le proprie responsabilità.

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