Il giorno dei Defunti è una ricorrenza triste per tutti ma per qualche famiglia lo è un po’ di più. Il dolore è più lacerante quando la perdita è ancora vicina e inspiegabile.
E’ il caso della famiglia di Anna Maria De Maio, vedova Echentille, la donna di 82 anni del quartiere Torretta, ex dipendente Saclà, morta a causa dell’investimento avvenuto al passaggio pedonale “della scaletta”.
Un luogo molto conosciuto dagli abitanti del quartiere: sia perchè è uno dei più frequentati, sia perchè è uno dei più pericolosi.
E’ quello che, a nord del quartiere, è stato realizzato per attraversare Strada Laverdina
«Lo usiamo tutti – dicono alcuni residenti del quartiere che non gradiscono la pubblicazione delle loro generalità – Lo usano gli anziani che raggiungono la panetteria di via Fregoli o che devono andare in ospedale a fare analisi o visite a parenti; lo usano i ragazzini che frequentano il campo sportivo della stessa via Fregoli; lo usano gli sportivi che si allontanano dal quartiere per fare la corsa o un giro a piedi; lo usano le mamme con bambini piccoli alla mano o sul passeggino per andare a vedere gli asinelli dell’ospedale, lo usano i tanti proprietari di cani durante le passeggiate. E tutti, indistintamente, ogni volta che attraversano rischiano la stessa sorte della povera Anna Maria».
Perchè, lamentano in quartiere, Strada Laverdina, da quando è stata asfaltata e finita, è diventata una piccola circonvallazione per chi vuole uscire o entrare in città da corso Ivrea ed evitare il traffico di corso XXV Aprile. Auto a gran velocità che non rispettano i limiti e, soprattutto, non rispettano i pedoni. Di notte, poi, nessuno si azzarda ad attraversare a piedi perchè il tratto rettilineo della strada si trasforma in una pista da gara.
«Anna, da noi conosciuta in quartiere come la “nonna dei bombi” perchè calava un cestino con le caramelle ai bambini che giocavano in cortile – raccontano ancora i residenti – aveva quasi finito di attraversare, era sull’ultima striscia quando è stata travolta dall’auto che l’ha sbattuta a diversi metri di distanza. Una morte che si poteva evitare se solo si fosse fatto rispettare il limite di velocità e l’attenzione verso i pedoni. Speravamo che, dopo la sua morte, qualcosa sarebbe stato fatto per rendere più sicura Strada Laverdina, invece siamo rimasti delusi e la nostra dolcissima nonna dei bombi è morta per niente».
A ricordarla un fiore che regolarmente viene apposto sulla scaletta.
Arriva la proposta di installare dei “dossi berlinesi”
La famiglia di Anna Di Maio si è affidata all’avvocato Alberto Pasta per far rendere giustizia alla morte della donna. Le indagini non sono ancora state chiuse; l’automobilista che lo ha travolto è accusato di omicidio stradale e dovrà rispondere dell’incidente mortale.
Ma a gran voce viene anche chiesto che su quel tratto di strada vengano apposti dei cartelli di limitazione della velocità o, meglio, vengano installati degli autovelox che rimangono gli unici veri deterrenti ai “piloti” delle strade urbane.
Ma arrivano anche proposte più articolate che riguardano l’apposizione di dissuasori che obblighino gli automobilisti a rallentare la loro marcia. «E’ stato risposto che non si possono utilizzare perchè quella è una strada di accesso delle ambulanze e di altri mezzi di soccorso – interviene l’avvocato Pasta – ma in altre città hanno risolto questo problema sistemando i cosiddetti “cuscini berlinesi”. Sono dossi di forma quadrata che lasciano parte della sezione stradale libera e quindi ad uso dei ciclisti e il passaggio dei mezzi di trasporto pubblico e di emergenza che non sono sottoposti al rallentamento grazie alla lunghezza maggiore degli assi di questi veicoli rispetto a quelli delle automobili.
Una risposta
Vogliamo parlare di via fregoli e corso pertini dalle 21:30 in avanti? Passano a folle velocità, sorpassi poco prima della semicurva vicino al campo di via fregoli!