Parla astigiano l'evento che si terrà a Crispiano, in provincia di Taranto dove sabato verrà inaugurato il secondo impianto italiano di trasformazione della paglia di canapa su brevetto
Parla astigiano l'evento che si terrà a Crispiano, in provincia di Taranto dove sabato verrà inaugurato il secondo impianto italiano di trasformazione della paglia di canapa su brevetto Assocanapa srl e Cnr Imamoter. Assocanapa ha nell'astigianissimo Cesare Quaglia, nipote dell'indimenticato Valentino, il suo referente nazionale per la produzione agricola mentre il Cnr Imamoter ha sede ad Albugnano e a rappresentarlo sabato ci sarà il ricercatore Renato Delmastro, già sindaco del paese. L'unico altro impianto in Italia è a Carmagnola, attivo dal 2010 e quello che verrà inaugurato a Crispiano sarà il punto di riferimento di tutto il Sud per i coltivatori di canapa. Un impianto realizzato dopo una lunga ed accurata progettazione fatta in stretta collaborazione fra gli ingegneri del Cnr e i coltivatori di Assocanapa.
Il macchinario, che rappresenta un'evoluzione del suo primo esemplare in funzione a Carmagnola, lavora alla trasformazione della paglia di canapa raccolta in campo e imballata. Dalla catena di trattamento escono due diversi prodotti ottenuti dalla paglia ed entrambi destinati all'uso in edilizia: la prima è derivata dalla parte fibrosa e serve per realizzare i pannelli isolanti, mentre la seconda è il canapolo, la parte legnosa che viene triturata e miscelata con calce per intonaci isolanti, traspiranti ed ecologici. «Materiali edili ecologici che provengono da agricoltura ecologica e possono dare un valido aiuto nelle ristrutturazioni, nelle riqualificazioni energetiche delle abitazioni e nella riduzione di CO2» spiega Cesare Quaglia.
Ma la canapa viene anche usata per scopi alimentari (soprattutto derivati di farine) che si ottengono dalla macinazione dei semi mentre sono in fase di sviluppo alcuni progetti per il ritorno del suo utilizzo anche nell'industria tessile. La coltivazione della canapa, un tempo così diffusa anche nelle campagne astigiane prima di un pressochè totale abbandono, ora, grazie anche all'incessante opera di sensibilizzazione e informazione di Assocanapa, si sta lentamente riprendendo il suo posto. A livello nazionale, in un solo anno, sono più che raddoppiati gli ettari coltivati a canapa e le aziende che se ne occupano. Nell'Astigiano, l'anno scorso erano solo 20 gli ettari coltivati a canapa mentre quest'anno sono saliti a 40, segno di un crescente interesse economico per una coltura che rappresenta un'ottima soluzione per la rotazione dei terreni, è ecologica e di facile gestione in campo.
Daniela Peira