Altri dettagli sull’operazione della Guardia di Finanza
Sono due società molto note alle cronache locali quelle dalle quali è nata l’indagine su truffa finanziaria e riciclaggio che ha portato all’arresto, questa mattina, di sei persone che vivono fra Napoli, Varese e Roma.
E’ stato il sostituto procuratore di Asti Laura Deodato ad approfondire una denuncia che era arrivata dai liquidatori della Olicar di Bra: nel corso del concordato preventivo erano stati dati in garanzia dieci assegni circolari da 50 mila euro da parte della Manitalidea, società “controllante” della Olicar.
Assegni a garanzia che risultavano già incassati
Ma, all’atto di “spendere” questi assegni in garanzia, risultavano già incassati da società che facevano capo al gruppo di arrestati di oggi attraverso una serie di passaggi fra conti italiani ed esteri e ritiri in contanti, pagamenti in bancomat e carte di credito e operazioni in remoto di home banking.
Allo stato attuale, dunque, Manitalidea e Olicar risultano le parti lese di tale meccanismo finanziario sul quale sono ancora in corso accertamenti da parte della Guardia di Finanza di Asti cui è stata affidata l’indagine.
Manital in odor di fallimento
Di Manitalidea, società con sede ad Ivrea, era già stata dichiarata l’insolvenza e proprio pochi giorni fa, al tribunale di Torino, si è tenuta l’udienza per quantificare il passivo e procedere nell’iter fallimentare. Anche ad Asti ci sono stati nei mesi scorsi dei presidi di protesta da parte di lavoratori (soprattutto addette alle pulizie degli uffici pubblici, tribunale compreso) che non venivano pagati.
La Olicar lasciò al freddo molti condomini
Anche la Olicar di Bra non è nuova alle pagine dei giornali locali in quanto, nello scorso inverno, diversi condomini cittadini rimasero al freddo in quanto avevano assegnato alla società la gestione energetica e, a causa dei suoi mancati pagamenti, i fornitori avevano deciso di interrompere le erogazioni.
A insidiarsi in questa dolorosa procedura fallimentare è stato il gruppo di arrestati di oggi accusati anche di un altro reato, ovvero quello di truffa finanziaria in riferimento ai finanziamenti ottenuti in passato da Mediocredito Centrale per sostenere le aziende in crisi. In realtà, secondo le indagini della Finanza, si trattava di società che esistevano solo per accedere a questi crediti garantiti in larga parte dallo Stato.
Vigilanza sulla spesa pubblica destinata a sostenere le aziende in crisi
«Proprio il controllo della spesa pubblica (e le garanzie dello Stato ai finanziamenti alle aziende in difficoltà vi rientrano) – spiegano dalla Guardia di Finanza di Asti – è uno degli obiettivi rafforzati della nostra attività istituzionale. Soprattutto in questo periodo post Covid dove sono stati attivati sistemi di finanziamento più snelli con totale garanzia dello Stato per far ripartire l’economia del nostro Paese. Ma questi strumenti di sostegno devono essere destinati alle aziende serie ed oneste. Si tratta di uno sforzo economico enorme per le casse pubbliche e per noi è vitale vigilare affinchè non finiscano nelle mani sbagliate di chi fa della truffa allo Stato una professione criminale».