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Arte del sorriso clown 2023
Attualità
Intervista

Beppe Pellitteri: «Da 18 anni regaliamo allegria»

Il presidente dell’associazione “L’arte del sorriso Vip” ripercorre la storia del gruppo di clown volontari impegnati in ospedale e nelle case di riposo

«Tra i ricordi più intensi, e al contempo tristi, che serbo nel cuore, c’è quello legato al bambino malato terminale ricoverato anni fa all’ospedale. Aveva chiesto la nostra presenza anche se, date la sue condizioni, non poteva accoglierci in camera. Così eravamo rimasti fuori dalla porta».
A parlare è Beppe Pellitteri, in arte clown Manomano, presidente dell’associazione “L’arte del sorriso VIP” che si occupa di portare un momento di spensieratezza, secondo i dettami della clownterapia, in ospedale, nelle case di riposo e nelle case famiglia.
Nei giorni scorsi l’associazione ha festeggiato in piazza Statuto il 18esimo compleanno in occasione della Giornata nazionale del Naso Rosso. Solitamente prevista a maggio, quest’anno si è svolta a fine settembre per motivi organizzativi.
Presidente, un bel traguardo per la vostra associazione…
Sì, sicuramente. Per questo motivo abbiamo allestito alcuni stand per raccontare il percorso effettuato dal 2005 ad oggi.
Lei ha fatto parte del primo gruppo di volontari?
No, mi sono aggiunto nel 2006, ma dopo sei mesi ho cominciato a ricoprire incarichi nel direttivo. Sento molto l’associazione, per me è vita: mi ha sempre dato la forza per affrontare i momenti difficili della vita.
Quanti volontari siete e dove svolgete il vostro servizio?
Attualmente siamo 40 “sulla carta”, di cui circa 25 attivi, di età compresa tra i 20 e i 70 anni. Andiamo a portare allegria e solidarietà in alcuni reparti dell’ospedale (Pediatria, Ginecologia, Oncologia) oltre che in case di riposo e case famiglia. Nello specifico in Pediatria svolgiamo il servizio al sabato pomeriggio e al martedì sera, per far addormentare i bambini; in Oncologia durante la settimana, perché, non essendo un reparto di degenza, è chiuso il sabato e la domenica; in Ginecologia il sabato. Se fossimo di più potremmo anche aumentare la nostra presenza, ma con questi “numeri” non riusciamo proprio.
Per quanto riguarda le case di riposo e le case famigla, invece, andiamo a prestare servizio quando veniamo chiamati.

Tra passato e futuro

Quali sono i ricordi più belli legati a questi anni?
Ce ne sono tanti. Tra questi, il momento in cui, nei mesi scorsi, abbiamo donato un pianoforte all’Oncologia: se entro e lo sento suonare provo grande soddisfazione. Poi quando abbiamo consegnato le giacche colorate a infermieri e operatori socio-sanitari della Pediatria o quando genitori e bambini conosciuti in ospedale mi incontrano per la strada e mi fermano a salutarmi.
Poi, certamente, momenti più tristi, come il bambino malato terminale che aveva chiesto la nostra presenza anche se, date la sue condizioni, non poteva accioglierci in camera. Anche se tragici, sono momenti che ci danno una grande forza e confermano l’utilità del nostro impegno.
Quali qualità deve avere un clownterapista?
Deve semplicemente avere la voglia di donarsi agli altri, tornare bambino per strappare un sorriso e voler bene alle persone. Inoltre deve cercare, con semplicità, di annullare il pensiero negativo. Ridere e piangere costano la stessa fatica: tanto vale ridere.
Come si fa a diventare volontari?
Chi fosse interessato può partecipare agli allenamenti aperti che si terranno presso il circolo Nosenzo di via Corridoni il 15 novembre, il 13 dicembre e il 10 gennaio. A febbraio, poi, partirà il nuovo corso di formazione, durante cui si imparerà, appunto, a “tornare bambini” e a spogliarsi dalle paure relative al donarsi agli altri.
Una volta terminata la formazione, bisognerà poi partecipare agli incontri settimanali utili a creare sinergia nel gruppo.
Ci farebbe molto piacere ampliare la nostra squadra: ormai la gente dà per scontato il volontariato, ma sta diminuendo il desiderio di donare il proprio tempo a questo scopo che, lo assicuro, regala tanto dal punto di vista umano (per informazioni; 392/7814403).

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