È scomparso per un infarto la vigilia di ferragosto Walter Santagata, uno dei più importanti economisti italiani. Nato a Montegrosso d'Asti nel 1945, è stato tra i primi a capire che la cultura
È scomparso per un infarto la vigilia di ferragosto Walter Santagata, uno dei più importanti economisti italiani. Nato a Montegrosso d'Asti nel 1945, è stato tra i primi a capire che la cultura poteva rappresentare un possibile volano di sviluppo del paese. E su questa linea ha sempre lavorato. Professore ordinario di Scienza delle Finanze e di Economia della Cultura presso lUniversità di Torino, Santagata era direttore del Centro Studi Silvia Santagata-Ebla, fondatore del Master World Heritage at Work e membro della Fondazione Florens. Per misurare la caratura del personaggio basta dire che dal 2009 era componente del Consiglio ministeriale degli studi della cultura francese. Un popolo notoriamente poco incline ad apprezzare gli studiosi esteri. Numerosissimi gli incarichi a livello ministeriale oltre che nella Fondazione Torino Musei di cui è stato consigliere di amministrazione.
Tra le sue ultime opere il Libro bianco sulla creatività. Per un modello italiano di sviluppo in cui, nel pieno della crisi, indicava proprio la creatività come possibile strada di recupero, e Atmosfere creative, che metteva in evidenza il ruolo dei luoghi nella produzione di cultura. Santagata, che come tutti gli uomini di potere è stato contemporaneamente lusingato, temuto e a volte osteggiato, non ha mai dimenticato, nonostante gli importanti incarichi, le origini astigiane. Una parte del merito della candidatura dei paesaggi di Langa e Monferrato a patrimonio dell'umanità dell'Unesco, va ricordato, è anche suo.
l.p.